concimazione organica vigneto

Parlando dei vigneti l’immediatezza dei risultati raggiungibili in termini di raccolto dipende fortemente dalla concimazione organica e minerale.

Le pratiche di concimazione dovrebbero essere definite sulla base del ciclo biologico del vigneto che prevede due fasi: la prima di giovinezza e la seconda, più matura, dell’età adulta.

In media, la fase giovanile ha una durata di due anni al termine dei quali il vigneto inizia ufficialmente ad essere produttivo.

In ognuna delle due fasi il vigneto ha necessità specifiche e per soddisfarle è necessario utilizzare tecniche di concimazione differenti.

Analizziamo insieme i vantaggi legati all’utilizzo di concimi organici e concimi organo minerali per il vigneto.

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Quali sono le esigenze di concimazione del vigneto

Mentre nella fase giovanile il vigneto ha bisogno di una concimazione in grado di favorirne lo sviluppo e dunque a base di azoto, durante la fase di maturità necessita di una quantità maggiore di nutrienti.

Nello specifico:

  • Ferro: non deve mai mancare in presenza di terreni alcalini con un pH maggiore di 6 per prevenire casi di clorosi ferrica;
  • Magnesio: molti terreni ne sono carenti per questo è opportuno fare delle valutazioni mirate e tenere sempre bene in mente che la quantità di questo nutriente deve essere minore rispetto a potassio, azoto e fosforo;
  • Azoto: permette di mantenere sempre costante il livello vegeto-produttivo del vigneto;
  • Fosforo: se ne utilizza sempre una quantità minore rispetto agli altri nutrienti;
  • Potassio: questo nutriente permette di aumentare il livello zuccherino del mosto e influenzare positivamente la maturazione dell’uva.

Alcune riflessioni sulla concimazione organo minerale ed organica del vigneto

Anni di sfruttamento del terreno e di concimazione di scarsa qualità impoveriscono il suolo, compromettendone la produttività.

Senza dubbio l’utilizzo di concimi organici ed organo minerali prevede costi maggiori e non restituisce risultati nel breve periodo (al contrario dei concimi tradizionali) ma permette di integrare e riequilibrare quelle mancanze fisiche, biologiche e chimiche del suolo derivanti dalla precedente gestione.

All’interno del terreno dove si trova il vigneto è importante che sia presente l’humus, in particolare quello di tipo stabile che contiene in misura maggiore lignina, cellulosa e altri prodotti ricchi di nutrienti.

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Come gestire il problema del pH

In generale, un buon mantra da rispettare nella coltivazione biologica di un vigneto è quello che suggerisce una concimazione a base di azoto organico, potassio e fosforo.

Ma, nella scelta del concime organico o organo minerale non può essere gestito con superficialità il fattore pH.

Ricorda che:

  • un pH alto (ovvero da 7 in su) richiede una concimazione che prevede l’utilizzo di zolfo per riportare il valore al livello di neutralità;
  • è buona norma utilizzare prodotti con un pH acido per aiutare il terreno a canalizzare meglio i nutrienti.

Per la concimazione organo minerale del vigneto, Bea propone Ergofert BORO: grazie alla presenza di aminoacidi, enzimi, proteine e carbonio organico a lenta bioelaborazione, garantisce un rapido assorbimento; boro e molibdeno favoriscono inoltre la riproduzione e la sintesi di clorofilla e proteine.

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Arricchire il terreno di sostanze organiche attraverso la tecnica del sovescio

La tecnica del sovescio permette di arricchire il terreno di sostanze organiche, migliorandone la struttura.
Questa pratica prevede l’uso di un mix di sementi che favorisce in aggiunta la creazione di un ambiente sfavorevole allo sviluppo di nematodi.

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L’applicazione di questa tecnica richiede un’adeguata calibrazione nelle quantità di concime organo minerale e organico.

È consigliabile eseguire un’analisi del terreno ad intervalli di tre anni per una concimazione migliore, rivista di volta in volta sulla base delle esigenze del terreno.

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