Compostaggio, ecco di cosa parliamo
Il compostaggio è quell’insieme di complesse reazioni biologiche che determinano la decomposizione in condizioni aerobiche (cioè di contatto tra la biomassa e l’aria) della materia organica.
Il compostaggio dei rifiuti organici comprende diversi materiali idonei: materiali di origine animale (deiezioni solide e liquide, residui della macellazione, dell’industria conciaria, della pesca, ecc.), di origine vegetale (ramaglie, sfalci, graspi, vinacce, alghe, sanse, acque di vegetazione, residui dei mercati ortofrutticoli, della distillazione, dell’industria conserviera, ecc.) o di origine mista (rifiuti urbani, residui dell’industria agroalimentare, ecc.).
Durante il processo di decomposizione i microrganismi inoculati modificano, secondo opportune reazioni, la sostanza organica, trasformando sostanze instabili e ad elevato contenuto energetico di pronto impiego (proteine, zuccheri, cellulosa, grassi) in composti più stabili con un contenuto energetico di lenta cessione (sostanze umiche).
I materiali sopracitati, opportunamente bioelaborati, forniscono sostanza organica umificata restituendo ai terreni una parte consistente della frazione organica che ogni anno si mineralizza.
Compostaggio, la preparazione del cumulo
I processi di bioconversione avvengono meglio e in tempi minori se i materiali sono disposti in cumulo. La preparazione dei cumuli deve mirare a favorire lo svolgimento di processi fisico-chimici ed enzimatici-microbiologici che trasformano la massa in un materiale omogeneo ad alto valore fertilizzante.
Per ottenere questo traguardo in tempi ragionevolmente brevi (3-4 mesi), è indispensabile utilizzare un inoculo che contenga enzimi e batteri selezionati; a tale proposito BEA Srl ha messo a punto un prodotto specifico commercialmente denominato BIOZIMOSTART, avente la finalità di attivare ed indirizzare il processo in oggetto.
Ecco un elenco di parametri da considerare nell’applicazione del prodotto:
• Granulometria dei materiali
• Altezza dei cumuli
• Umida, temperatura e composizione carbonica dei cumuli
• Controllo costante del PH
Richiedi subito una consulenza!
Conduzione del processo di compostaggio – note tecniche
Per un corretto avviamento del compostaggio dei rifiuti organici si deve fornire, per ogni tonnellata di sostanza secca, 0,5-1 Kg di BIOZIMOSTART diluito in una quantità di acqua che permetta di distribuire uniformemente l’inoculo e, se necessario, di umidificare la biomassa.
Dopo una settimana può essere necessario aggiungere urea e/o sostanze zuccherine, insieme o separate in funzione dell’evolversi delle fermentazioni.
Per esempio se si libera ammoniaca è necessario aggiungere melasso o altre sostanze ricche di zuccheri per evitare perdite di azoto; se il carbonio prontamente disponibile è stato consumato dai batteri è necessario aggiungere urea per evitare rallentamenti del processo e perdite di carbonio, sotto forma di anidride carbonica, e avere compost con un minore contenuto in sostanza organica.
L’acqua, per mantenere l’umidità entro i valori ottimali, deve essere fornita prima che si scenda troppo al disotto del valore minimo, distribuendola a pioggia e facendo attenzione che penetri nella biomassa e non scorra lungo i fianchi.
Eventuali elevati scostamenti del pH dai valori ottimali devono essere compensati con idonei correttivi; se scende sotto il valore di 5,5 aggiungendo carbonato di calcio in polvere finissima o calce idrata, se sale oltre il valore di 8 aggiungendo perfosfato minerale o sostanze zuccherine.
Compostaggio dei rifiuti organici – i benefici dell’ecosistema
La qualità del compost ottenuto con questa metodologia è superiore a quelli attualmente in commercio.
Ha un elevato valore agronomico perché privo di fitotossicità, con un alto titolo di sostanza organica ben umificata e ricco di microrganismi agronomicamente utili; è inoltre inodore ed esente da erbe infestanti.
La pratica del riutilizzo in agricoltura dei residui stabilizzati, attraverso un accurato compostaggio dei rifiuti organici, permette risparmi economici, energetici e di materiali.
Più dettagliatamente per l’azienda si concretizzano economie nell’acquisto dei concimi di sintesi perché ne occorrono dal 30 al 70% in meno, il risparmio sale al 60 – 90% per l’acquisto dei microelementi; le piante sono più robuste e necessitano di minori interventi con fitofarmaci con risparmi nell’acquisto e nella distribuzione; anno dopo anno si riduce progressivamente la necessità di lavorazioni profonde del terreno con una minore usura dei mezzi meccanici e minori consumi energetici.
È evidente che un minor consumo di carburanti, di concimi chimici e di fitofarmaci comporta benefiche ricadute per l’ecosistema.
La restituzione al suolo di sostanza organica umificata comporta un consistente miglioramento quali-quantitativo delle produzioni agricole.